Nato nel 1962, studia arte a Novara e poi filosofia a Milano.
Espone OHNE BLICK allo Spazio Lavit nel Maggio/Giugno del 2013.
"L’inquieta esistenza estetica di Maurizio Dusio ricerca l’eternità delle forme ohnezeit, senza tempo. Nelle opere si ritrovano elementi primigeni, archetipi, mutuati da una conoscenza dell’arte etrusca e della cultura nuragica: simboli ancestrali che lo avvicinano alla dimensione atemporale e che concorrono alla sua tensione verso l’eterno. Un ritorno all’eternità delle proprie origini, che si riflette anche nei paesaggi. Ampie tele dipinte con nerofumo, catrame e cere, rivelano paesaggi in cui i luoghi più cari all’artista si confondono in un unico orizzonte, dove si stagliano pareti rocciose, pendii, scogliere. Sono «luoghi assoluti, di profondità evocativa» – così li descrive l’artista – che invitano lo spettatore ad affacciarsi su un’eternità senza tempo rischiarata da una flebile luce silenziosa. Anche le figure che appaiono sulle tele di Dusio sono donne incomplete, che sorreggono il peso di feti, figli mai nati, amari fardelli di un’esistenza non vissuta. Non donne, non madri, ma sagome avvolte in antichi sudari, testimoni di una mortale esistenza. Sono ombre, presenze private di una dimensione umana mai conosciuta che propendono a una forma ancestrale, a divenire pietre, betili, per ritrovare la natura di mater generandi, colta in tutta la sua vitale potenza. Dusio ne copre gli occhi, occulta quello sguardo che le identifica e che le lega a un mortifero passato. Perdono il loro sguardo ma «non è una perdita d’identità», spiega l’artista, «ne ricevono di profondità». Figure sfuggenti, essenze fugaci che Maurizio Dusio offre allo spettatore, invitato a scoprirne la pietra incastonata nelle profondità." (F.S.)
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